E adesso

sono cazzi vostri.

lunedì 23 novembre 2009

E questo è tutto.

...''...il suo cuore stava battendo più lentamente, ma il suo odore era stato reso ancora più intenso dalle emozioni. Il flusso mestruale. Permisi a me stesso di pensarci, adesso, perchè era intenso e io trovavo l'odore prepotentemente delizioso. Cominciò a tortuarmi, il pensiero di leccare quel sangue. La tentazione di leccare dalla più bassa delle bocche, tra le sue gambe. Un pensiero assolutamente indegno e assurdo. 
Posai il viso sulle sue cosce calde e nude. L'odore del sangue mi riempì il cervello. E la mia lingua penetrò nel cotone sottile dei suoi slip, strappando il tessuto e scostandolo dal suo pube, spingendo da parte il tampone insanguinato, e lappai il sangue appena dentro le sue giovani labbra vaginali rosa, sangue proveniente da lei, il sangue di tutte le cellule roventi della sua carne, sangue che non recava nessun dolore, nessun sacrificio. Il mio indescrivibile atto, la mia lingua che penetrava a fondo dentro di lei, estraendo il sangue che ancora doveva arrivare, delicatamente, delicatamente, leccandolo sulla soffice pelle delle sue labbra pubiche, succhiandone ogni minuscola goccia. Immondo. Immondo. La mia lingua che leccava il luogo segreto e insanguinato, gusto e odore di sangue, il suo dolce sangue, un luogo dove nessuna ferita richiede mai di essere inflitta, l'accesso al suo sangue che mi veniva offerto. La neve batteva contro i vetri, un profondo inverno bianco. Rimasi sdraiato, ansimando. ..."...



E questo è quanto sogno.

Sfibrata, alle 15e44.

lunedì 9 novembre 2009

Entro nell'ufficio

m'inginocchio, sorrido all'obbiettivo, comincio a succhiare. Subito forte, ho troppa fame di cazzo.
Mi tolgo i jeans, tengo gli stivali a tacco alto, altissimo. Sposto il perizoma e mi siedo, allargo le cosce. E' già inginocchiato davanti a me, e inizia a leccare. Me la mangia, mi succhia il clitoride, lo prende fra le labbra e lo colpisce prepotentemente di lingua. Sono un lago, mi pianta due dita dentro, mi scopa e intanto continua a leccare. Inizia la danza del mio bacino, spalanco le gambe, spingo verso la sua bocca, punto le unghie, tendo ogni muscolo. Lui è vorace, non si ferma, aumenta l'intensità e il ritmo, non da tregua. Urlo, godo, vengo, colo.
E ancora non si stanca di sentirmi gridare di piacere. Vengo un'altra volta.
Lo imploro di scoparmi. A pecora sul pavimento. Lo fa come piace a me, quasi con rabbia. Mi piace da matti.
Lo toglie, vuole il culo. Decido di darglielo. Mi bagna bene il buchetto, lo punta, io spingo. Lo voglio tutto, ed entra come se io fossi fatta di burro. Mi sfonda forte e veloce. Gli dico quanto mi fa godere.
Accendo una sigaretta, e finiamo di fare il filmino. Lo accarezzo piano con la lingua, quasi quasi mi scoppia subito in bocca. Rallento ancora, gli blocco l'orgasmo. E poi...ritmo serrato, lingua potente e cattiva, mano veloce, bocca calda. Lo guardo, e capisce che adesso sì, può sborrarmi in gola, riempirmi, farmi bere. Quasi sviene, apro le labbra e gli mostro che sono piena, mando giù. Sorrido e mi lecco le labbra, finisco di fumare.
Due chiacchiere, ci rivestiamo, ci salutiamo, bacino sulla guancia e via.
Ma ne avrei voluto ancora, non sono soddisfatta.
Comunque, grazie M.

Sempre 10.

E mi masturbo, alle 3e13.

domenica 8 novembre 2009

Piacevolmente stordita

Come sempre semplice.
Come sempre femmina.
Come sempre donna.
Mi sfrego in cerca dell'apice dell'urto.
Rallento, cerco il respiro.
Aumento, posso quasi sentire l'onda che sta per infrangersi.
Freno, prolungo la sensazione bizzarra di volare.
...E cado nel baratro.
Il vuoto nel silenzio.
Il buio del piacere.
Ma quello che mi serve
è essere sbattuta.
Deve essere
duro,
potente,
aggressivo,
veloce.

Insoddisfatta, alle 4e18.

domenica 1 novembre 2009

Halloween


Cena all'1 del mattino: riso alla cantonese, pollo al limone, pollo alle mandorle, gamberetti con funghi e bambù. Mtv e gli Iron Maden come colonna sonora. Una bella persona con cui dividere pensieri e vita.
E dalla cucina alla camera. Pulizie alle 2 del mattino, Laura Bono in sottofondo.
Il tempo al rallentatore, c'è quasi serenità nell'aria. Sorrisi sulle labbra e risate complici.
E quando guardi negli occhi una persona e ti perdi...nel suo mondo, nei suoi casini, nella sua poesia, nella musica che le suona dentro, nella sinfonia struggente che rapisce. Intimità.
Fumo di sigarette che fa spirali nell'aria e sparisce nel buio oltre la finestra aperta, la brace che luminosa accompagna le mie dita sulla tastiera, ricordi che colpiscono come bombe, il temporeggiare infinito tra mille cazzate. La mente che decide di partire e permette all'anima di scappare dall'involucro della realtà. La perdita totale del concetto di concretezza. E ti rendi conto che non sei per tutti. Alcune persone sono come il vento, non soffiano sempre, ma quando t'investono devi meravigliarti della tempesta che scatenano.
E' Halloween, tutti a feste pagane, o in discoteca, o in giro a chiedere dolci. Io a casa di un'Amica a non fare assolutamente niente se non godermi la sua presenza che mi gira attorno per sistemare la sua stanza senza speranza. Un bicchiere di vino a rilassare i sensi. Una serata diversa, ma...ciò che forse conta davvero è che in questa serata io...sto bene.
E credo che quando tornerò a casa, sotto le coperte, al momento di chiudere gli occhi, succederà una cosa rara...io...avrò pace.
Per una notte avrò pace.

Grazie J., alle 2e49.